Nel 2025 ho scoperto cos’è un capolavoro. Facciamo una premessa. Mia nipote Azzurra quest’anno doveva affrontare gli esami di maturità e ad inizio anno mi chiese se fosse stato possibile realizzare un capolavoro sul volontariato di Protezione Civile. Non avevo la più pallida idea di cosa stesse parlando! La mia notte prima degli esami risale al lontano giugno del 1994 e le modalità di svolgimento di un esame di stato sicuramente erano state sottoposte a imponenti aggiornamenti. Mi spiegò che il Capolavoro dello studente è un lavoro personale che rappresenta le competenze e i progressi fatti durante i 5 anni di scuola superiore e come specifica il Ministero dell’Istruzione e del Merito, si tratta di un servizio digitale sperimentale attraverso cui gli studenti maturandi possono caricare, in forma di bozza, un’opera che ritengono particolarmente significativa e importante per il loro percorso scolastico. I docenti avranno poi la possibilità di visualizzare l’elaborato sul sito unica.istruzione.gov.it. Il Capolavoro è un qualsiasi progetto realizzato dallo studente che può riguardare ad esempio specifici argomenti di studio affrontati, attività ludiche o sportive e volontariato. L’importante è che sia originale e che rappresenti il percorso del singolo alunno, qualcosa in cui crede e che conosce meglio. Ora, che Azzurra credesse nel volontariato di Protezione Civile e ne conoscesse le caratteristiche non ne avevo il minimo dubbio. Avevo tramortito infinite volte lei e suo fratello Piero con i miei racconti delle attività in emergenza legate al rischio idrogeologico o di ricerca dispersi, di ciò che fanno i Volontari e di come funziona tutta la macchina e in più di una circostanza aveva visitato la sede logistica. Insomma era entrata a far parte, senza indugio, della categoria che nella premessa del mio libro ho definito “dei tifosi” (oltretutto era stata una delle prime a leggerlo). La sua idea era quella realizzare un progetto multimediale che avesse come tema l’osservazione sul campo di una simulazione di intervento di una squadra di volontari di Protezione Civile in uno scenario di rischio idrogeologico e con la migliore imitazione del mitico Gene Wilder in Frankenstein Junior che riuscii a tirare fuori da cilindro risposi: SI PUO’ FARE! I miei colleghi del Gruppo Intercomunale di Protezione Civile “Colli Morenici” accolsero con grande entusiasmo la proposta di dare una mano ad Azzurra e in breve tempo si studiarono i dettagli per realizzare il lavoro calendarizzato per il sabato che precedeva la Pasqua. Alcuni giorni prima della data Azzurra, studentessa del liceo Don Lorenzo Milani di Acquaviva delle Fonti (BA), si è imbarcata con una valigia piena di caparbietà sul volo Bari-Verona e mi ha raggiunto sulle colline moreniche. Il giorno dell’esercitazione ha scattato foto, intervistato i Volontari, girato video e preso appunti e alla fine ha aggiunto: “ho avuto modo di entrare in contatto con un mondo che non sempre viene valorizzato come dovrebbe e in ogni caso tale limite non è mai stato un elemento demotivante per quelle donne e uomini che ogni giorno donano il loro tempo a favore della comunità”. Che Capolavoro!
Pillole del progetto Capolavoro di Azzurra Villani




